DALLA PREFAZIONE DI DANIELA D’ALIMONTE
La poesia di Angela Sammarco è una poesia della quotidianità, direi della normalità. Una poesia che ricama le pagine del libro della vita e sa stupirsi ancora per ciò che essa può offrire.
E’ una lirica che non ha bisogno di grandi cose, di eventi, di un vivere “inimitabile” per dirla con il nostro d’Annunzio, ma si accontenta del giorno che passa, del fiore, del sorriso, dell’estate.
Le parole sono semplici, schiette, pulite. E’ una scrittura che non insegue termini ricercati, le basta la parola ordinaria, il dire le cose in maniera schietta e immediata.
Una poesia, inoltre, dai toni delicati, quasi che la scrittrice si ponesse a lavorare con una certa ritrosia, in punta di piedi, finanche con un po’ di vergogna. C’è chi dice che non bisognerebbe vergognarsi di fare poesia e, tuttavia, a ben rifletterci, questo oggi pare essere l’atteggiamento migliore perché alla poesia bisogna sempre accostarsi con il capo chino e mai con prepotenza.
L’Autrice
Angela Sammarco è nata a Roma nel 1983. Dopo l’esperienza universitaria romana, vive e viaggia tra Bologna, Torino e Parigi, città nelle quali studia danza e si avvicina alle arti circensi. Sperimenta in questi anni e nel periodo successivo, attraverso performance ed esposizioni, l’incontro tra varie arti come la fotografia, la danza e la poesia. Attualmente vive a Roccamorice, in provincia di Pescara, dove continua la ricerca in questi ambit.